Perché avere un e-commerce

L’evoluzione dell’e-commerce dal 2019 a oggi

Crescita generale del +68% e del +45% solo in Italia, aumento delle transazioni del +77% e nei prossimi 10 anni le previsioni indicano che rappresenterà il 30% dell’economia mondiale.

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Stiamo dando i numeri? Sì, ma non quelli della lotteria che ci sono apparsi durante la meditazione – magari funzionasse così! Questi sono i numeri del settore e-commerce tra il 2019 e il 2020.

Il 2020 è stato un anno cruciale: a causa delle chiusure forzate che hanno coinvolto tutto il paese, molte persone hanno sperimentato per la prima volta il brivido dell’acquisto online, mentre altre hanno intensificato la frequenza dei propri ordini, integrando l’e-commerce nel proprio customer journey quotidiano (basti pensare al picco di ordini ricorrenti generati dal settore del Food & Beverage).I report basati sulle spedizioni tracciate su Qapla’, società specializzata in consulenza di marketing post spedizione, dicono che sono cresciute le vendite legate all’ambito food (+121%), wine & beverage (+116%), electronics (+115%), pet (+80%), pharmacy (+74%), fashion (+37%), cosmetics e jewelry (+26%).

Il successo degli e-commerce, però, non è dovuto solo alla pandemia: le quasi infinite possibilità di scelta, la convenienza, la velocità sono le qualità che rendono gli acquisti via web così popolari. E la crescita non è finita.

Ora apri la mente, perché in questo articolo scopriamo insieme la situazione dell’e-commerce in Italia e quali sono i trend da considerare per il tuo business online.

indice
  • 1. E-commerce in Italia

  • 2. E-Commerce 2021: un anno di numeri

  • 3. Google Ads e Social commerce: l’evoluzione delle vendite

  • 4. Conclusione: perché avere un e-commerce

1. E-commerce in Italia

Iniziamo con il chiarire che cos’è l’e-commerce: è una pratica commerciale che mette in contatto venditori e acquirenti tramite internet.

Bisogna dire che ancora oggi persiste una certa diffidenza verso i pagamenti elettronici, soprattutto quando si tratta di acquistare gioielli costosi. Un altro studio di Qapla’ ha calcolato che il 17% degli italiani preferisce pagare con contrassegno, nonostante questo metodo di pagamento aumenti il rischio di incappare in alcune problematiche ed imprevisti. Questo, comunque, non ci ferma.

A fine del 2021 l’e-commerce italiano ha registrato un aumento del 23,5% (in termine di vendite a valore) rispetto al 2020 e un volume di affarti pari a 1,8 miliardi, consolidando il trend di crescita innescato dalla pandemia.  Ciò dimostra che l’e-commerce ha ormai assunto un ruolo rilevante per l’economia italiana e ha coinvolto nella digital transformation anche piccole aziende con circa 20 mila attività che hanno aperto un canale di vendita on-line. A rivelarlo è lo studio dell’Osservatorio Digital Fmcg di Netcomm in collaborazione con NielsenIQ, secondo le cui stime per l’anno in corso la crescita sarà fra il 10 e il 15%.

2. E-Commerce 2021: un anno di numeri

Shopify, una delle più grandi piattaforme di vendita online presenti al mondo, ha redatto un rapporto globale intitolato The future of ecommerce in 2021. In questo documento vengono illustrati i nuovi trend del mercato online, come:

  • per il 63% dei consumatori la consegna del prodotto direttamente a casa è il principale vantaggio percepito nell’acquistare online;

  • il 48,8% del campione intervistato ha dichiarato che, anche dopo la pandemia, farà acquisti online con maggior frequenza;

  • i consumatori scelgono i prodotti non più in base al brand, ma selezionano categorie, sconti o prezzi vantaggiosi e in base alle recensioni.

Queste tendenze che guidano gli acquisti online delle persone e l’alta competizione nel rivolgersi agli stessi target, spingono i brand a migliorare la propria reputation e fidelizzare il consumatore. Come?

Innanzitutto, ci si deve preoccupare per la sicurezza del proprio sito. Ricorrere alla tecnologia blockchain, ovvero il registro digitale formato da una catena di pagine chiamate blocchi, aiuta a tracciare tutti i passaggi nel processo di acquisto dei prodotti, impedisce che il contenuto dei blocchi sia modificato e riduce i costi delle transazioni. Così ogni passaggio è più sicuro.

Mentre fornire metodi di pagamento flessibili è il miglior modo per fidelizzarli. Permettergli di pagare come desiderano – via mobile, rateizzando i pagamenti o pagando dopo aver ricevuto il prodotto -, significa offrigli un’esperienza d’acquisto più piacevole.

A proposito di mobile, lo shopping via telefono e/o tablet è il preferito dagli utenti (nell’ultimo semestre dell’anno, il 79% degli utenti di telefonia mobile ha effettuato un acquisto online utilizzando i propri smartphone). Ciò implica che è indispensabile avere un sito perfettamente responsive, dove la UX (user experience) viene progettata e curata nei minimi dettagli tenendo conto di questa priorità. A volte partendo proprio dalla lettura dei dati relativi all’uso dei dispositivi utilizzati dagli utenti durante la navigazione, è consigliabile, se non obbligatorio, partire dalle progettazione del sito e-commerce in versione mobile o addirittura in versione app. Si deve cercare dunque, di ottimizzare il percorso compiuto dai clienti per favorire e abbreviare il più possibile le fasi che conducono all’acquisto.

Inoltre, sempre più consumatori prestano attenzione al consumo eco-consapevole. I brand devono rispettare l’ambiente non solo per quanto riguarda i prodotti in sé, ma anche le spedizioni, che devono ridurre l’inquinamento che generano, e le confezioni, che devono essere riutilizzabili o create con materiali riciclati.
Quando facciamo shopping in un negozio fisico poi, ci piace che ci riservino uno sconto speciale. Ci fa sentire importanti e crediamo sempre di aver fatto un buon affare.
La stessa cosa accade in un negozio virtuale, il 91% dei consumatori è più propenso a fare acquisti con i marchi che forniscono offerte personalizzate. Le preferenze e l’unicità dei tuoi clienti vanno valorizzate attraverso promozioni mirate, proposte di articoli correlati o consigli utili per aggiungere prodotti al carrello, così da coinvolgerli in un’esperienza di acquisto piacevole e in linea con i loro gusti e bisogni.

3. Google Ads e Social commerce: l’evoluzione delle vendite

Proprio per l’importanza crescente dell’e-commerce e delle sue potenzialità nel panorama economico mondiale, anche i marketplaces, le piattaforme di pubblicità online e i social hanno pensato a soluzioni apposite per spingere le attività che decidono di dedicarsi alla vendita via web.

Ad esempio, Amazon investe sempre di più in advertising e i principali social – dopo aver introdotto i cataloghi e delle campagne specifiche per la vendita da catalogo, appunto – si stanno attivando per integrare metodi di pagamento direttamente all’interno delle piattaforme.

Anche Shopify ha stretto partnership importanti con Google e Pinterest:

  • il motore di ricerca permetterà agli iscritti a Shopify di integrare i loro prodotti con la rete shopping in maniera ancora più semplice attraverso campagne shopping intelligenti che mostreranno e sceglieranno i momenti della giornata e i luoghi migliori in cui mostrare i prodotti al target di riferimento;

  • il social dei Pin, invece, condivide il suo bacino di utenti (pari a 459 milioni mensili attivi in tutto il mondo) mostrando le loro abitudini e preferenze dando la possibilità, in particolare ai piccoli brand, di emergere tra le ricerche.

Le trattative B2B sono estremamente legate alle informazioni sui prodotti e alla consapevolezza che le persone hanno del brand (la cosiddetta awareness). Gli acquisti sono razionali, vengono fatte molte ricerche da parte dei potenziali clienti e spesso il ruolo degli addetti alle vendite e le loro capacità sono decisive nel processo di affiliazione e conversione.

Grazie all’automation, in particolare modo all’attivazione di strategie di funnel marketing, potrai guidare le lead condividendo in automatico contenuti mirati di valore e ottimizzati in base alle risposte degli utenti. Dunque, semplificherai il lavoro della tua forza vendite che potrà interagire con clienti potenziali sempre più consapevoli e predisposti all’acquisto.

4. Conclusione: quindi, a conti fatti, perché avere un e-commerce?

  • Suonerà scontato, ma il mondo dell’e-commerce è sempre più in crescita. È quello che abbiamo ripetuto dall’inizio di questo articolo, supportati dai dati.

  • La vendita online non esclude quella offline che, al contrario, può ottenere buoni risultati grazie al digitale.

  • Il contesto è competitivo, però, c’è margine per il tuo business con la giusta pianificazione delle attività.

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